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L’amore ai tempi di Whatsapp e dei social

Un tempo bastava uno squillo per mandarti un po’ in subbuglio il cuore, un segnale univoco che poteva avere i più diversi significati: “Mi manchi”, “Ti penso”, “Ti vorrei qui con me” “Buonanotte”, … Bastava che il cellulare squillasse e riportasse il suo nome sul display, che il tuo cuore faceva una capriola. Rispondere a quel gesto abituale era quasi d’obbligo. Poi il cellulare veniva tranquillamente riposto, pensando a lui, a cosa stesse facendo e fantasticando su cosa avreste potuto fare insieme.

Questo era il rituale dei più timidi nelle questioni di cuore.

Un sms a cui seguiva una risposta abbastanza immediata, o una più lenta per mancato interesse, o solo perché si aveva lasciato il cellulare chissà dove era quello dei più coraggiosi, ma non tali da sostenere la voce dell’innamorato all’altro capo del telefono.

Tutto questo bastava. Poi, ahimè qualcuno ha avuto la malaugurata idea di inventare Whasapp e assieme ad esso la tanto temuta spunta blu. Quante vittime ha fatto questa spunta blu quando tardava, o ancora peggio non veniva concessa: vittime della delusione, deluse per essersi fidate e delusione su delusione si fatica a credere nell’amore. Tutto ciò ferisce tremendamente di più, se quella che stai vivendo è una delle prime storie, o ancora di più se sei ancora agli albori della prima.

Per non parlare di un’altra funzione a dir poco crudele: il bloccare un contatto.

Bloccare è come dire “Non ho nulla a che fare con te!”, come essere etichettato come fastidioso, come qualcuno da silenziare e bannare per sempre. È un gesto che viene compiuto con estrema facilità dal ghoster, ma ha ripercussioni forti su chi ha ricevuto un simile trattamento.

Non era più facile chiarire?! Al ghoster l’ardua sentenza.

E così inizi a tempestarti di interrogativi, che minano il tuo comportamento nei suoi confronti, facendoti chiedere come mai possa essere successo una volta che trovi interessante qualcuno, cosa che non capita poi tanto spesso, e ti fanno rimuginare e rimuginare ancora su ciò che gli hai scritto, con quale frequenza e ti fanno sentire in colpa. Anche se cerchi di capire, di avere dei chiarimenti, non è detto che tu li riceva, perché potresti ricevere solo silenzio.

A meno che tu non ti sia comportata da stalker seriale, non è colpa tua; è lui che non ha capito quanto sei speciale e che non dovrebbe perderti. Uno così non ti merita e non serve nemmeno che tu sprechi energie nel cercare di comprendere. Un vero uomo interessato veramente a te non l’avrebbe mai fatto, o anche se non interessato, ma comunque un vero uomo, ti avrebbe dato una spiegazione.

Allo stesso modo è ciò che può accadere sui social. Magari siete amici da tempo o da poco e non hai fatto nemmeno in tempo a mettere un like, commentargli un post, o mandargli un messaggio, che scatta qualcosa nella sua mente e decide di bloccarti. Te ne rendi conto all’improvviso quando non vedi più le sue storie, che postava assiduamente, e così ti insospettisci. Provi a cercarlo tra i tuoi contatti, ma niente, non lo trovi: sembra sparito nel nulla. Ecco la prova che ti ha bloccata.

Così cadi vittima di rabbia e delusione. Sfiduciata nelle relazioni interpersonali e dell’amore, rimpiangi quella semplicità di un tempo, sostituita da qualcosa che è stato ideato con l’intento di semplificare, ma che non fa altro che complicare relazioni ed ingarbugliare i sentimenti, e ti manca quel semplice squillo che ti faceva bene al cuore.

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